fbpx
Aut.Decr.Reg.Lazio - Accreditato con il S.S.N (Servizio Sanitario Nazionale) - Associato F.O.A.I. (Federazione degli organismi per l’assistenza delle persone disabili)
UNI EN ISO 9001 EA 38

Ho lasciato naufragare l’università e mi sento in colpa…

Ciao a tutti, sono Vanessa e ho 22 anni. Sto vivendo da qualche mese un periodo di forte tristezza e bassa autostima. Non riesco a sentirmi a mio agio con gli altri, é come se fossi sempre sottoposta a giudizio e questo non mi permette di cogliere il senso di compagnia dalle persone che frequento, che siano conoscenti o persone più intime. Sto attraversando un momento di forte senso di colpa per aver lasciato naufragare il mio percorso di studi universitari. Non avendo passato l’ultimo esame della triennale, non posso cominciare la magistrale a ottobre ma sono costretta ad aspettare un anno. Un anno che ancora non so come sfruttare. Questo evento mi ha portato ad una forte svalutazione della mia persona che non mi permette di studiare serenamente. Ho una forte angoscia quando studio, un’ansia paralizzante che mi deconcentra e non mi permette di memorizzare i contenuti che studio. Non riesco neanche a ripetere perché mi sento paralizzata. Non ho mai avuto problemi nello studio universitario ma da marzo questo é sceso nella lista delle mie priorità. Pensavo di aver sbagliato studi, ho incontrato persone che mi hanno incentivato a coltivare il mio talento nel canto e questa cosa mi esaltava a tal punto da non dare le giuste attenzioni all’università. Inoltre nello stesso periodo ho conosciuto un ragazzo di cui mi sono perdutamente innamorata, cosa che non mi era mai successa prima d’ora. L’innamoramento mi ha aperto un mondo che pensavo non potesse appartenermi e in poco tempo la persona di cui mi sono innamorata é diventata centro dei miei pensieri. Questo ragazzo era uscito da pochi mesi da una relazione di 9 anni ma si trovava in un momento molto confuso della sua vita in cui non sapeva se riaprire un capitolo amoroso con la sua ex ragazza o lasciarlo chiudere. In questo periodo confusionario lui ha inizialmente pensato che potesse esserci qualcosa di più tra noi ma poi é giunto alla conclusione secondo cui vedeva in me non più di una bella amicizia. Mi sento stupida per aver creduto che potesse nascere davvero qualcosa. Ho vissuto il primo innamoramento e il primo rifiuto con la stessa persona e questa situazione mi ha appesantito molto. Mi sento in colpa perché temo che sia stato anche questo il motivo del naufragio dei miei studi e mi sembra assurdo che una ragazza di 22 anni perda la bussola del suo percorso di vita per un semplice (che io non ho vissuto come tale perché assorbiva la maggior parte delle mie energie mentali) innamoramento. Spero comunque di ritrovare fiducia in me stessa e ricominciare a vivere serenamente ma avevo bisogno di esternare queste sensazioni. Vi ringrazio per l’attenzione

Vanessa, 22 anni



Cara Vanessa,
centrale sembra essere questo senso di colpa che adatti poi ad ogni situazione, il cui risultato finale è sottolineare un tuo senso di inadeguatezza.
Questo non solo sminuisce te, le tue risorse, i tuoi bisogni, ma anche le tue emozioni. L’amore non chiede grandi permessi, arriva, stravolge tutto a volte resta altre volte fugge lontano. Ti fa perdere completamente la bussola e non è un reato. Forse il dolore della delusione invece è un reato, una prigione che ti corrode e che ti fa perdere di vista tutto quello che c’è dentro e fuori di te.
Spesso cadiamo in questa vita, non c’è un manuale preciso che possa preservarci da errori, da scelte sbagliate, dagli imprevisti che la vita prepotentemente ci mette davanti. Ma tu hai uno strumento fondamentale, la tua consapevolezza, hai fatto una analisi lucida di come ad un certo punto si sia interrotto qualcosa dentro di te, e se tutte le energie sono impegnate per altro la memoria e l’attenzione si restringono, se io resto dentro la delusione ciò che vedo è solo colpa e svalutazione.
Per abbandonarti completamente vuol dire che hai avuto uno sguardo, una attenzione che ti ha portato a perderti, purtroppo la situazione non era chiara sin dall’inizio, risultava complessa perchè come tu stessa accenni il ragazzo era molto confuso e non ero completamente libero nel potersi aprire a te esclusivamente. Non sei tu sbagliata o non abbastanza, sembra come se non aveste avuto la possibilità di giocare veramente le vostre carte.
Tu hai grande risorse, hai già fatto una analisi molto lucida del tuo vissuto devi solo trovare il coraggio di trasformare questo senso di colpa in una nuova energia, in nuove priorità e soprattutto in fiducia e rispetto verso te stessa. Hai questo anno per approfondire i tuoi interessi, per capire davvero chi sei e cosa vuoi fare. Puoi fare volontariato, lavorare, perfezionare la lingua, trovare delle esperienze che ti possano arricchire in qualche modo la tua personalità.
Sai in alcune università ci sono anche degli sportelli di ascolto psicologico, magari parlare con un esperto ti potrebbe aiutare a conoscere meglio te stessa, a vedere le risorse e le ombre del nostro essere e soprattutto a valorizzare gli innumerevoli strumenti che abbiamo per superare gli ostacoli.
Torna a scrivere se ne sentissi il bisogno.
Un caro saluto!